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Gli anelli del potere – Pensieri random (in aggiornamento dopo ogni episodio)

Buongiornissimo corte del mio cuore,
Oggi vi porto un post potenzialmente sgrammaticato e formattato male, ma come i miei migliori post, scritto di getto. Contiene le mie prime impressioni sugli episodi usciti fino ad ora de Gli anelli del potere, serie evento di Amazon Prime Video.

Attenzione però: non tutte le mie considerazioni sono spoiler-free, o meglio, ogni tanto nomino fatti successi o personaggi apparsi nella serie, non che sia ancora accaduto granché.

E devo fare anche un doveroso disclaimer: sì, ho scritto un capitolo della mia tesi su Tolkien (ma in particolare era sulle sue lingue) e ho letto qualcosa del Legendarium (non tutto, non ho neanche mai finito la trilogia dell’Anello o Lo Hobbit, shame on me) quindi non posso ritenermi un’esperta di Tolkien, né una critica cinematografica. Qui ci sono soltanto alcuni miei pensieri post-visione di ciascun episodio (e magari facciamo che questo post lo aggiorno dopo ogni puntata? Che dite?), senza troppe pretese (un po’ come l’ottica che ho scelto di adottare per guardare la serie, lol). Enjoy!

Già da tempo mi ero rassegnata e avevo deciso di guardarla un po’ come una fanfiction, senza pretendere cose che era ovvio non ci avrebbero dato. Prendendola così, devo dire che la serie non mi dispiace: intrattiene, fa sentire a casa, mostra panorami mozzafiato, tiene lo spettatore col fiato sospeso il giusto.

1) Primo episodio: bah bah, mi aspettavo decisamente peggio. Inaccuratezze e look discutibili a parte, la solennità degli elfi di Lindon mi ha commossa e le atmosfere mi hanno convinta. Tutto il resto strizza un po’ troppo l’occhio al pubblico dei film per cercare di conquistarlo, ma era prevedibile. Bellissima la scena iniziale (con un Finrod poeticissimo in cui ho sentito tanto il Professore🥺) e quella dell “attraversamento”. Brividi.
Certo, ci sono state alcune scene in cui ho pensato che Tolkien si sarebbe leggermente rivoltando nella tomba, ma in generale per tutta la puntata non ho fatto altro che pensare “È esattamente quello che voleva. Lui non voleva altro che creare la base di una mitologia, un’impalcatura su cui creare altre storie” – ed è così che va vista questa serie: The Rings of Power è un retelling “moderno” e inclusivo della mitologia tolkieniana. It’s Tolkien’s legacy. Ci dimostra che quello che lui sognava è possibile, perché le sue storie continuano ad essere raccontate e a generarne di altre, ed è giusto renderle adatte ai nostri tempi, svecchiarle un po’ (perché come dicevamo in chat con @fede_visc, mo non stiamo a santificare zio Ronald, che era comunque un white man del suo tempo e la sua opera rispecchia molto questa cosa. Quindi dire che Tolkien prima o Peter Jackson dopo avessero pensato a elfi non bianchissimi: I’m not that sure. Dire che possiamo rimediare rendendo questo retelling più inclusivo? We can and we must.)
Quel che conta è che il cuore dei messaggi e dei temi di Tolkien – e lo spirito delle sue opere, dato che è un adattamento di tutto e niente – c’è, l’ho sentito, e questo mi basta.

2) Seconda puntata:  il banter tra Elrond e Durin (che tra l’altro richiama un po’ quello tra Legolas e Gimli – coincidenze? Io non credo). That’s it. That’s the post, that’s all that matters. I want ten. GIMME MORE. In questa puntata quello che mi ha convinta di più è stato il ritmo incalzante. E io che mi aspettavo di annoiarmi, look at this! Certo, già dalla puntata precedente stavo iniziando a pensare che a parte gli elfi di Lindon e un po’ i Pelopiedi, gli altri popoli non abbiano un registro che li caratterizza granché e alcuni dialoghi sembrano proprio moderni; si poteva fare di meglio su questo, anche perché il materiale c’era. Vorrei sentirli parlare anche più ognuno nella sua lingua, grazie. A ‘na certa ho visto anche delle robe di scrittura che non mi convincevano granché. Niente da dire sui tratti distintivi di ciascuna razza invece, quelli restano grazie al cielo.
Però vabbè, intrattiene ed è piena di azione – e un di banter simpaticissimo – quindi puntata promossa! Sono felicissima che siano riusciti ad “alleggerire” Tolkien senza rovinarlo troppo.

3) Se nelle puntate precedenti avevo avuto un sentore di poca caratterizzazione delle razze e dei popoli, nella terza puntata ne ho avuto la conferma soprattutto con gli orchi – che non dovrebbero nemmeno avere una sintassi così ricca – e in alcune scene a Númenor, che a tratti mi parevano spezzoni di Summertime con Jesse McCartney. Númenor splendida eh, niente da dire, ma gli abiti? I dialoghi? Un po’ poracci, no? Tra l’altro mi sono anche un po’ annoiata. How dare you?
Come per i Pelopiedi (con stessissimi trope associati agli Hobbit) nel primo episodio, anche il personaggio di Halbrand in questa terza puntata mi è sembrato una palese strizzata d’occhio ai fan dei film di Peter Jackson: ha praticamente una storyline similissima a quella di Aragorn. E l’attore gli somiglia pure. Però mi sta piacendo un sacco la sua storyline. Lui è un personaggio originale della serie, no? Tra i nuovi è forse quello che mi incuriosisce di più.

Niente da dire fino ad ora su Galadriel: un po’ temevo l’avrei odiata perché la immaginavo col suo atteggiamento da badass, ma non mi sta dando fastidio. Sono troppo distratta dalla sua bellezza. No dai, sono curiosa di vedere dove ci porterà questa sua determinazione.  Ovviamente è l’unica con un cervello. Amando la voce di Valentina Favazza su di lei 💘. Vale sei certezza, periodt. Alberto Angrisano su Elendil invece non mi convince. Voce bellissima siamo tuttɜ d’accordo, ma non ce lo vedo sul volto dell’attore – immaginavo una voce un attimino più giovane. Ah, non mi è piaciuto granché nemmeno come hanno introdotto Elendil, mi è sembrato un po’ una forzatura e avrei preferito una presentazione un po’ più in medias res invece di “ah sì lui è il nuovo capitano, guardacaso, adesso ve lo presentiamo [insert tell not show]”.


Su Elrond invece pensavo peggio, diciamo che il look discutibile ingannava e forse mi sta più simpatico della sua versione old grandpa. But still. Quei capelli. NO. I’m usually team capelli corti, ma sugli elfi no dai. Su Celebrimbor mi devo esprimere? Non so neanche se ho scritto bene il nome. Però madonna. Old grandpa indeed. Forse quello che mi convince meno tra i protagonisti è Arondir, un po’ più piatto rispetto agli altri, ma voglio aspettare e sperare di cambiare idea.

Non ho capito cosa vogliano fare con tutta la parte sullo Straniero e sull’identità di Sauron: stiamo andando sul super scontato o ci stanno palesemente depistando? Se si tratta del primo caso…beh, hanno sprecato un’occasione grandissima per un plot-twist della Madonna.

Insomma, questo prodotto di Amazon Prime Video non è esente da difetti e probabilmente non costituisce il modo migliore per adattare Tolkien, ma come serie TV funziona abbastanza e risulta gradevolissima agli occhi e al cuore, mantenendo nel complesso alto, in alcune scene più che in altre, lo spirito e le atmosfere di Arda. Secondo me poi Tolkien è più facile da trasportare in film che in serie TV (soprattutto quando non hai i diritti di quello che ti serve e devi per forza adattare e rigirare e inventare) ed è questo che mi porta a pensare che probabilmente, date le circostanze, non si poteva fare di meglio.💖

Autore:

Fangirl and Book lover 24/7.

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